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Il volume, frutto di un trentennio di ricerche, indaga nel processo di formazione di Pietro Bembo come filologo volgare, nella preparazione delle aldine di Dante e Petrarca, nella stesura del suo libretto e poi delle Prose, anche grazie alla fortunata scoperta dell'"originale" petrarchesco e di un altro autografo-idiografo, ora perduto, contenente differenti strati redazionali del Canzoniere. Si propone, inoltre, di contribuire a mettere meglio a fuoco il suo pensiero critico letterario e linguistico, gli amori, gli amici e i rivali, la sua attività politica e i suoi studi neotestamentari, ma soprattutto il suo rapporto con Dante e la Commedia, nel settecentenario dantesco, che coincide con il cinquecentenario del suo trasferimento a Padova con la Morosina e dell'allontanamento da Roma e da papa Leone X, forse per aver difeso Ravenna - e la tomba del poeta fatta costruire dal padre Bernardo - contro le richieste dei fiorentini di riportare le spoglie dantesche nella sua città natale.