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Questo volume nasce dall'esigenza di verificare se l'articolazione teorica di "spazio mediale" (nata in seno a uno studio prettamente letterario, circoscritto ai primordi della modernità borghese) possa essere esteso a includere una varietà di situazioni limitrofe, potenzialmente affini. L'idea di una interazione tra creatività autoriale e progettazione editoriale è stata sottoposta, dunque, in questa sede a un ulteriore duplice vaglio d'indagine: l'estensione di campo è prima di tutto temporale, grazie a contributi che spaziano dai primi del Novecento sino agli anni Duemila e, in seconda istanza, di carattere disciplinare, raccogliendo nella medesima sede saggi dedicati alla letteratura (Parte prima: Spazi mediali e letteratura), all'audiovisivo (Parte seconda: Spazi mediali e audiovisivo), e infine saggi che indagano le pratiche legate alle dinamiche della transmedialità (Parte terza: Spazi mediali e transmedialità). I vari interventi, le riflessioni teoriche e gli esempi applicativi, pure nella specificità dei casi e delle discipline, ricompongono un unico approccio metodologico che ha come scopo primario unire il lavoro condotto all'interno della testualità in un'ottica critica, storica e valoriale, con l'analisi degli apparati di produzione, che troppo spesso ancora oggi si tendono a descrivere come esterni al testo propriamente inteso e a concepire come estranei ai processi creativi di adesione, stabilizzazione e reinvenzione delle forme narrative.