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Alessandro Tassoni è passato alla storia come spirito bizzarro ed imprevedibile quando poeteggia, scrive saggi o postilla. Questo libro è dedicato alla sua vasta attività di postillatore. I suoi appunti manoscritti sono come migliaia di post-it, frammenti di pensiero analizzando i quali si riesce ad entrare nell'officina dell'autore senza i filtri posti da commenti elaborati e licenziati per la stampa. Partendo dall'analisi del consistente postillato all'Orlando furioso, due sono gli obiettivi preposti: in primo luogo seguire l'evoluzione del pensiero tassoniano sul poema epico-cavalleresco dalle postille fin dentro la creazione del genere eroicomico, che tanto deve al modello ariostesco. In secondo luogo indagare la forma postilla, pratica che istituisce un raffronto diretto ed agonistico con il testo, che affonda le sue radici nella glossa medievale, nelle Castigationes umanistiche e nel severo magistero di Castelvetro. Un libro bifronte che, scavando in profondità tra le carte private dello "spirito bisquadro", ha lo scopo di illuminarne le modalità di lavoro e di ricostruire la storia delle sue letture e l'evoluzione non sempre lineare del suo pensiero.