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"L'eredità della fine" è un'incursione nei territori dell'immaginario bellico, percorsi da alcune importanti narrazioni del Novecento. Attraverso un'attenta e originale lettura de "L'arcobaleno della gravità" di Thomas Pynchon e "Horcynus Orca" di Stefano D'Arrigo, il libro approfondisce il processo di elaborazione simbolica della Seconda guerra mondiale nella piena maturità novecentesca; entrambi si distaccano dalla tradizione del metaromanzo storiografico e costituiscono un dittico a parte. "L'arcobaleno della gravità" e "Horcynus Orca" si dimostrano libri necessari per l'interpretazione del tema della rappresentabilità della guerra, che per Pynchon e D'Arrigo è un esplicito processo di fondazione di un nuovo tempo. Il conflitto raccontato in "L'arcobaleno della gravità" e "Horcynus Orca" rappresenta un nuovo capitolo della letteratura del XX secolo: un'indagine su ciò che è vivo e ciò che è morto della Seconda guerra mondiale e l'eredità di lunga durata delle due guerre novecentesche.