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Il volume, suddiviso in due parti, propone un viaggio "ebbro" tra le pagine della letteratura d'Italia. La prima parte delinea un excursus tra i versi di alcuni degli autori più rappresentativi della letteratura latina, di età imperiale. Da Virgilio ad Orazio, a Tibullo, a Marziale, la proposta dei versi enoici ambisce a guidare il lettore alle radici della letteratura italiana, evidenziando la cospicuità e la varietà delle suggestioni latine operanti soprattutto sui primi autori della tradizione letteraria italiana. La seconda parte si snoda intorno alle pagine di vino della nostra storia letteraria, dal Trecento al Novecento. Il viaggio a bordo di questo battello ebbro comincia nelle cantine ricche e povere del microcosmo umano del Decameron, accompagna nell'instancabile quête i paladini ed i saraceni di Ariosto, prosegue entrando nella grande macchina narrativa del Pentamerone, percorre i filari delle vigne manzoniane e di quelle verghiane, brunite dal sole di Sicilia; si ferma all'ombra delle tavernelle napoletane di fine Ottocento, percorre le Langhe di vino pavesiano e approda, infine, al sud di Alvaro e Scotellaro. Il vino, proteiforme creatura di Bacco, diventa lo strumento d'indagine di un mondo letterario in cui l'antico remedium doloris si fa alternativamente compagno e nemico di quel Bildungsroman che, in fondo, se ne sta tacito o urla prepotente tra le righe e i versi di ogni autore.