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Il volume presenta gli atti del Convegno Internazionale svoltosi nell'ottobre del 2011 presso l'Università degli Studi della Lorena. Intento della miscellanea, comprendere in quale misura la letteratura italiana abbia contribuito all'emergere della coscienza nazionale, dell'idea di nazione come realtà o, al contrario, come mito o utopia. Un percorso che trae le sue origini dal Cinquecento, periodo caratterizzato da una produzione poetica militante, come ben mostra il saggio di apertura di Roberto Fedi. Segue l'intervento di Matteo Palumbo su due opere di Francesco Guicciardini - Il discorso di Logrogno (1512) e in particolare "Storia d'Italia" (1537-1540) nelle quali emerge come i termini "Italia" e "Italiani" già da allora fossero usati anche in un'accezione comunitaria. Interessante lo scritto di Rosaria Iounes-Vona, che mostra come - tanto ne "Le piacevoli notti del bergamasco Giovanfrancesco Straparola" quanto ne "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile - la fiaba coesista con l'enigma e con l'egloga per proporre una metafora della nazione italiana. Segue lo studio di Daria Perocco sull'espressione letteraria dell'orgoglio nazionale della Repubblica di Venezia nei cinque anni precedenti l'adesione al Regno d'Italia e, rimanendo nell'Ottocento, anche quelli degli studiosi Martino Marazzi - un approfondimento sul testo di Sacchetti Entusiasmi - e Ilaria De Seta: un'analisi sulla spazialità ne "I viceré" di De Roberto...