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"Punteggiatura d'autore" prosegue un percorso nella punteggiatura letteraria italiana avviato con "Il romanzo in bianco e nero" (Firenze, Cesati, 2010), spostando l'attenzione su un tipo di testi in cui segni d'interpunzione, bianchi tipografici e relativa mise en page sono fortemente esposti e concorrono all'espressività stilistica, alla carica formale esibita e a volte fortemente deviata rispetto allo standard linguistico-grammaticale. La prima parte è infatti dedicata ad alcuni casi di prosa narrativa novecentesca (Tozzi, Landolfi, Delfini, Gadda, Manganelli, Bufalino) caratterizzati da una forma complessa e marcata, quando non propriamente espressionista, alla quale corrispondono l'impiego inedito, l'attribuzione di funzioni diverse (es. valori desueti) a segni interpuntivi della tradizione, l'innovazione di procedure destinate poi a diventare comuni. La seconda parte pone al centro la poesia dagli inizi del Novecento a oggi (da Ungaretti agli autori del XXI secolo, passando per Montale, Sereni, Caproni, Luzi, Zanzotto, Giudici, Sanguineti), nella quale un'accanita lavorazione della scrittura coinvolge tutti i dispositivi grafico-visivi: dallo sfruttamento della mise en page, del bianco e dei segni d'interpunzione - intesi sinergicamente ad assecondare oppure a contrastare la sintassi, le strutture metriche, le ricorsività foniche, la rete semantica del testo - a una valorizzazione della lineetta senza precedenti nella tradizione scrittoria italiana.