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A partire dalla seconda metà dell'Ottocento e, soprattutto, nei primi decenni del Novecento si assiste al progressivo diffondersi dell'uso del ferro e del calcestruzzo armato nel settore delle costruzioni, grazie alla messa a punto di sistemi costruttivi atti a consentire la realizzazione di strutture portanti attraverso procedimenti razionali e di facile impiego. Un numero sempre crescente di edifici, sia civili sia industriali, risulta dunque caratterizzato dalla presenza di elementi portanti realizzati con tali materiali, che, soprattutto nel caso del calcestruzzo armato, vengono inizialmente adottati soltanto per la realizzazione degli orizzontamenti (e solo in un secondo momento, per un naturale processo evolutivo, anche per la costruzione di strutture a telaio). In Argentina, così come in Italia e in Europa, sono tuttora presenti interessanti esempi di costruzioni realizzate tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, nelle quali è possibile osservare l'evoluzione tecnologica e costruttiva che ha interessato l'architettura di quegli anni. Nella convinzione che sia necessario salvaguardare queste testimonianze materiali, aventi "valore di civiltà", il presente lavoro si propone di fornire un contributo alla conoscenza di tale architettura e, soprattutto, delle tecniche costruttive che la caratterizzano, analizzando e ponendo a confronto alcuni esempi significativi presenti in Italia e in Argentina, e individuando possibili parallelismi e/o differenze.