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Chi sono i deboli e i forti menzionati in Rm 14,1-15,3? Le tensioni di cui sono protagonisti rappresentano l'occasione redazionale dell'intera lettera? Il brano intende risolvere un caso concreto di conflitto? Questi interrogativi hanno animato la ricerca esegetica passata e recente sulla sezione. Entrando in dialogo con i risultati forniti dalle prospettive storiche, dalla new perspective e dagli approcci sociologici, la presente indagine suggerisce la necessità di un nuovo paradigma, in grado di spalancare il testo su un orizzonte interpretativo più esteso. Attraverso i passaggi dell'analisi letteraria, emerge a poco a poco l'andamento esortativo del brano, che articola in una progressione retorica vieppiù stringente e paradossale gli ammonimenti e le motivazioni a supporto. Lo studio dello sviluppo retorico di queste ultime rivela la stretta dipendenza dagli argomenti affrontati nella prima parte della lettera. Tale acquisizione conferma l'ipotesi che la sezione esemplifica che cosa significa vivere da giustificati e santificati in situazioni occasionali di conflitto. La posta in gioco soggiacente a queste tensioni, frequenti nelle comunità della prima ora cristiana, è nientemeno che l'opera di unità realizzata da Dio mediante Cristo. L'itinerario proposto da Paolo prende le distanze dalle contingenze storiche per promuovere quel cambiamento di mentalità che scaturisce dalla giustificazione per la fede, secondo un percorso paradossale di configurazione a Cristo.