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Una rete fitta - ma non immediatamente evidente - di rapporti personali e sodalizi letterari unisce i diplomatici britannici di stanza in Toscana e alcuni letterati italiani attivi nei primi decenni del Settecento tra Firenze e Londra, studiosi di antiquaria e di lingua. In questo circuito si collocano iniziative editoriali di grande rilievo, grazie alle quali alcune opere al centro del confronto critico europeo vengono diffuse in traduzione italiana, mentre testi censurati in Italia riescono a vedere la luce in Inghilterra nella loro veste integrale. Fu una vicenda condizionata dalla crisi della dinastia medicea e dalla spinta alla ricerca di nuovi modelli letterari, aperti ai contenuti del moderno dibattito scientifico-filosofico e a una interpretazione inedita della tradizione classica. Il volume ne ricostruisce gli snodi fondamentali, individuando linee di continuità e dissensi, alla luce di una documentazione in buona misura inedita.