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Il libro d'arte si riduce ormai a pochissimi tipi. A parte i cataloghi di mostra o le pubblicazioni bancarie, già in partenza appare rivolto agli 'addetti', è destinato a circolare all'interno di istituzioni simili a quelle che lo hanno finanziato. Mentre le collane 'divulgative' si pongono sotto l'insegna del carisma mediatico di un nome di consacrazione televisiva. Qui ci si occupa di una stagione precedente (1935-1965), forse meno ricca ma più varia. Si tratta di una serie di sondaggi lungo l'arco di tempo che giunge al decollo dell'editoria d'arte di massa: un primato italiano. Si tratta di un particolare approccio alla storia della critica d'arte, dove l'attenzione viene spostata sui formati, sulle copertine, sulle tirature, sul ruolo canonizzante delle illustrazioni e delle collane: strati di un'archeologia del 'pubblico'.