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Dall'autore de "L'amico estraneo", un nuovo romanzo su una donna difficile e coinvolgente, che colpisce per bellezza e profonda indifferenza nei confronti degli altri e forse anche di sé stessa. Quella della pittrice Paula Trousseau è la storia di un personaggio umano sotto tutti i punti di vista, di una vita per prove ed errori, guidata dal tenace desiderio di sottrarsi a un destino prestabilito e di affermarsi come individuo. Da una prospettiva intima e femminile e in un'alternanza magistrale di piani temporali, Christoph Hein ricostruisce a partire dal suicidio la vita di Paula, l'infanzia e l'adolescenza dominate dalla figura di un padre dispotico e di una madre succube che si rifugia nell'alcol, la decisione di dedicarsi all'arte a qualunque costo e senza compromessi, l'esperienza di due maternità completamente differenti tra loro, le fallimentari relazioni con gli uomini e quelle, più durature e coinvolgenti, con le donne. Suscitando talvolta simpatia, talvolta disapprovazione, le vicende e le opinioni di Paula tracciano un grande affresco sull'arte, i sentimenti, le dinamiche familiari, il rapporto tra i sessi, le relazioni tra potere e cultura, confrontando il lettore con una semplice, ma fondamentale domanda: come diventiamo ciò che siamo?