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In questa svelta e incalzante vicenda, l'autore utilizza la profonda conoscenza dell'ambiente e dei personaggi del Piccolo Teatro di Milano (dove ha lavorato per diversi anni) con toni di travolgente efficacia umoristica. Narra la "rivoluzione" che contrappone al Maestro (il celebrato regista dalla chioma leonina e dal pittoresco linguaggio) la grande folla dei suoi dipendenti, amici fidati e collaboratori, tutti poco a poco coinvolti nell'incredibile progetto di costruire all'interno del Teatro stesso una filodrammatica. La spietata e titanica lotta tra i "congiurati" e il Maestro, che nella filodrammatica vede un sacrilego attentato al proprio "territorio", costituisce il filo conduttore del romanzo. "