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Anni cinquanta. La carriera di Giuseppe Moro, portiere acrobatico con un talento per le parate impossibili, comprende molta serie A e qualche presenza in Nazionale. Tradito dal suo carattere, si scontra con allenatori e dirigenti, e infine nel mondo del calcio italiano sembra non esserci più posto per lui. Va ad allenare in Tunisia, è povero e disperato: si presenta alla redazione del Corriere dello Sport in cerca di solidarietà. Il direttore Antonio Ghirelli lo presenta a un allora giovane cronista, Mario Pennacchia, che per giorni e giorni raccoglie il suo sfogo. Le dieci puntate scritte in prima persona, in presa diretta, pubblicate in "Terza pagina" e seguite dai lettori come un romanzo d'appendice che riscopriamo qui integralmente, sono l'omaggio a una scuola di giornalismo sportivo oggi scomparsa, e il racconto della discesa agli inferi di un uomo disposto per questo a svelare le eterne miserie, piccole e grandi, del mondo del calcio.