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"Vite all'incrocio" è la storia di Michele e di Gianna che si incontrano per caso in una sala d'aspetto anonima, dove sperano di trovare rimedio per il rispettivo dolore: Michele perseguitato dal rimorso di aver investito ed ucciso, anche senza colpa, un ciclista e Gianna affranta dal dolore di aver dovuto abortire. Il romanzo accompagna i due personaggi attraverso la loro vita che li porta, per ragioni di lavoro e familiari, a visitare molte città italiane, da Roma a Bologna, passando per Varese e Napoli; tutti i luoghi, grazie alla fine cultura dell'autore, vengono descritti anche per le ricchezze d'arte che contengono. Così questo romanzo può essere letto anche come un vero viaggio nell'Italia più genuina, proponendo al lettore un finale non scontato, ma che comunque apre alla speranza.