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1966. Sui banchi di una prima liceo si incontrano Anna, povera e timida, e Giulia, bella, esuberante, ricca. Tra loro nasce una strana amicizia, che sorprende e indispettisce le altre compagne. Le due ragazze non hanno niente in comune, tuttavia qualcosa le spinge l'una verso l'altra. Forse proprio la disuguaglianza che esiste tra loro le porta a scivolare progressivamente verso un rapporto sempre più esclusivo e intimo; ma non equilibrato. Anna è l'adoratrice, Giulia la dea; Anna la schiava, Giulia la padrona. Attratte da un gioco che diventa sempre più teso e perverso, le due giovani donne si avvolgono in un vortice erotico che ne proietta i corpi e la mente in una dimensione inesplorata per entrambe. Ne usciranno, ma ciascuna in modo diverso. Ambientato in un'epoca nella quale gli attuali livelli di consapevolezza e autoconsapevolezza sessuale erano lontani, questo romanzo ci guida in un viaggio che tocca due estremi della psicologia femminile, entrambi caratterizzati, contemporaneamente, da innocenza e da una carica erotica prorompente.