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"... que toda la vida es sueño, y los sueños, sueños son". Gli immortali versi del grande Calderon si offrono come premessa ideale per questo romanzo, che potremmo interpretare come meditazione proprio sul rapporto tra il sogno e la vita; due mondi solitamente visti come contrapposti. Da una parte la realtà, il quotidiano; dall'altra le fantasie incontrollabili generate dalla nostra incoscienza. Davide Attinà pensa che questo luogo comune possa essere trasgredito, che tra la vita e il sogno il confine possa essere sottilissimo, impercettibile, fino ad annullarsi, permettendo al sogno stesso di generare e modellare la realtà. Ce lo racconta in questo romanzo avvincente, intenso e, a tratti, anche divertente.