Tab Article
Pubblicata in occasione della personale sanmarinese dell'artista, la monografia documenta la recente indagine di Karin Andersen caratterizzata da giovani e innocenti antropomorfi alla ricerca di una nuova normalità, interpreti di un modello di convivenza con il disordine. Come spiega Alberto Fiz "I suoi personaggi ibridati con le lunghe orecchie e la pelle leopardata dove ogni tanto spunta la coda, appaiono perfettamente a loro agio tra i mouse del computer trasformati in topolini, all'interno di navicelle spaziali con i pulsanti della cabina di comando che sono, in realtà, caramelle colorate o appostati accanto ad una banale stirella che si trasforma in una complessa centralina elettronica... L'artista ci invita a giocare con le sue immagini ibridate, teriomorfe o zoomorfe, consentendoci di recuperare la nostra parte infantile più nascosta e spesso mortificata in una continua alterazione segnica dove non è sufficiente osservare, ma è necessario conoscere le regole per muovere le pedine sulla scacchiera della fantasia sapendo che solo attraverso il gioco è possibile scoprire i segreti della simulazione".