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Questo libro è frutto di una ricerca sul senso della presenza storica del Mahatma Gandhi e sul significato di ciò che lui chiamò la "verità". Partendo da un episodio relativamente poco conosciuto della sua vita, la partecipazione allo sciopero dei lavoratori tessili ad Ahmedabad nel 1918, Erik Erikson, uno psicanalista, analizza il comportamento di Gandhi e nel caso specifico il ruolo di leader che assunse in quell'occasione. La capacità mostrata dal Mahatma nel saper gestire situazioni di forte conflitto anche a carattere locale diventa, per l'autore, l'unico modello capace di mobilitare spiritualmente e politicamente le masse. Servendosi anche delle intuizioni di Freud sulla sessualità, rinnegata dal Mahatma, Erikson ripercorre gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza per scoprire quali elementi della sua storia personale abbiano contribuito a fare di lui un innovatore rivoluzionario. "La verità di Gandhi" (capace di aggiudicarsi in un solo anno, il 1970, due dei più prestigiosi riconoscimenti letterari a livello mondiale, Pulitzer e National Book Award) è una delle più approfondite ed eclatanti biografie del padre della nonviolenza, una testimonianza di impressionante capacità penetrativa che costituisce ancora oggi un modello di riferimento obbligatorio per la scienza psicostorica.