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È opinione comune, figlia di un'opera trasversale di rimozione, che la marcia di avvicinamento al potere dei fascismi europei non abbia trovato, sul terreno della violenza politica, nemici in grado di fronteggiare la situazione. Per motivi diversi si è preferito elidere il ruolo giocato, negli anni a cavallo tra le due guerre, da quei movimenti "irregolari" che contesero ai fascisti non solo il mero monopolio della violenza di strada, ma un intero immaginario fatto di simboli, liturgie, marce, divise, slogan taglienti e affilati. Dagli italiani Arditi del Popolo ai tedeschi della Lega dei Combattenti Rossi di Prima Linea, passando per le organizzazioni del combattentismo progressista attive in Spagna, Francia e Inghilterra, Valerio Gentili scrive i capitoli di una vicenda dimenticata. Una guerra combattuta da uomini e da simboli che si opposero strenuamente alle forze della reazione, costruendo con le lacrime e con il sangue i primi nuclei di oppositori al fascismo: eroi destinati ad essere dimenticati alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando le esigenze della politica - nel nome di una frettolosa pacificazione - rimossero un patrimonio di esperienze divenute scomode per la storiografia ufficiale.