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Un fantasma si aggira per l'Europa, diceva Marx. Ed era il comunismo. Un vizio si aggira attorno a noi, dice Dorfles. Ed è. il conformismo. Sospeso tra estetica antropologica e critica di costume, questo libro è un viaggio attraverso i vezzi, le subalternità culturali e i cerimoniali coatti di un fenomeno tipico della società di massa. Implacabile e inemendabile, il conformista fa quello che fanno tutti: l'importante è non pensare con la propria testa, mimetizzarsi, adeguarsi, amare solo ciò che va di moda nel vestiario o in filosofia, nella scelta dei vini o nell'arte. Mentre l'aereo decolla si fa il segno della croce, poi applaude appena atterra. Con lui è "tutto ok" anche se bisogna aspettarlo "un attimino", perché adesso è "on line". Poi - il più deleterio - c'è il conformismo dell'anticonformista d'ordinanza. Ma non è il caso di questo libro. Perché alla descrizione disincantata e impietosa di come siamo, non segue la predica su come dovremmo essere. Con la sua consueta onestà intellettuale, l'Autore confessa infatti di non essere del tutto immune dalla sindrome che sta analizzando. A proposito: non diventerà conformista leggere Conformisti?