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Pierre Bourdieu affronta il nodo stesso della politica. Il sociologo, scomparso nel 2002, ha sempre creduto che gli intellettuali sbaglino a tirarsi indietro rispetto all'imbarbarimento politico. È necessario che si determini un nuovo fronte di valori e di critica attiva, è necessario che parole come sociologia, politica, antropologia escano dalle pagine dei libri per diventare un progetto di trasformazione dell'uomo. Bisogna dunque ascoltare le vittime del liberismo, dei pregiudizi e della violenza della società opulenta: migranti, insegnanti, lavoratori pubblici, operai, pensionati, casalinghe. Perché gli "ultimi", gli anonimi, i marginali, i reietti devono davvero diventare i "primi".