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Un tempo, per far politica, in Cina si doveva superare una serie di esami volti ad appurare la natura e la struttura morale, la cultura, la sensibilità dei candidati. Bisognava avere capacità che abbracciassero trasversalmente competenza e qualità. L'uomo doveva saper comprendere il proprio animo prestando attenzione a ciò che va al di là del visibile. Al di là dell'ovvio. Con semplicità, talvolta in maniera quasi sbarazzina, ironica, Liu Xi mette in dubbio, mostra, ricorda e ama. Soprattutto ama l'Italia, il nostro Belpaese. Liu Xi ricorda e celebra, in una panoramica che sorprende, le personalità italiane che hanno segnato il suo essere e il suo percorso artistico: da Caravaggio all'imperatore Tiberio, da Pavarotti ad Allevi, e poi Fabrizio De André, Mario Del Monaco, Gino Bartali, Giacomo Puccini, Corelli, Michelangeli, Giulio Cesare, e altri ancora. In un periodo storico tanto complesso quanto pericoloso, in cui nuovi equilibri mondiali mettono a rischio la pace e la prosperità sulla terra, Io e l'Italia è "una coraggiosa operazione artistica", sottolinea Iago, volta a contribuire al dialogo, alla comprensione, alla scoperta e all'amore tra due preziose civiltà.