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I racconti di Raimondo Raimondi sono creature della notte nascoste negli anfratti di un cervello creativo. Storie brevi che, a volte, hanno un tessuto complesso ma gestito in una sintesi linguistica, altre volte esprimono sentimenti di una immediatezza che si condensa in uno squarcio narrativo, in una veloce emozione. Ancor più trattandosi di un tema, quello dell'horror o del paranormale, in cui la suggestione e la sorpresa arrivano di getto, nell'immediatezza di poche pagine, all'interno delle quali si consuma ogni vicenda. Racconti popolati da streghe, medium, satanisti, "belle signore", lupi mannari, vampiri e succhiasangue, accanto ai tanti mostri umani protagonisti del nostro quotidiano, che nulla hanno da invidiare alle creature orribili che infestano gli incubi notturni. Perché, per dirla con Joseph Conrad, "non è necessario credere in una fonte sovrannaturale del male: gli uomini da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità".