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È difficile trovare termini di paragone oggi a questo coraggioso raccontare in ottave "liberate" i cui versi virano dal grado zero della prosa alla concentrazione del discorso lirico conservando il sottofondo comune, come un basso continuo, di un frangersi senza fine di onde. Nell'orchestrazione dell'opera, alla parte narrativa in ottave, in terza persona, si alternano lasse di endecasillabi in cui il protagonista prende direttamente la parola e sezioni in versi liberi che ospitano stralci di dialoghi.