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"Sociologo per caso" è il sociologo che non sa di essere tale. Si pensi all'uomo comune, quando in metropolitana si trasforma in "sociologo di strada" osservando i vicini. Ancora meglio quando si riesce a scovare il sociologo per caso nel pensiero di uno scrittore, un filosofo, un letterato: talvolta basta una sola opera per scoprire un giacimento di pepite sociologiche. Ed è questo l'argomento del libro di Carlo Gambescia. A suo avviso, Dante, Machiavelli, Evola, Jünger, Mann, Tolstoj, Pasolini sono un ottimo banco di prova. Insomma, letteratura come opportunità per l'approfondimento di un codice (la parola non spaventi) sociologico e politologico forte, quindi metapolitico. E non come pura sfilata dell'ultimo variopinto prêt-à-porter concettuale, quale alibi per sociologi di professione, ma in disarmo.