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La raccolta d'esordio di Sabrina Amadori mantiene le promesse del bel titolo: aria e grafite, leggerezza fissata sulla carta, levità del ricordo ritrovata e riprodotta con occhi infantili e insieme adulti. È un libro dove le emozioni cercano le parole per dirsi, e le trovano spesso con grande facilità e felicità: penso ad esempio alla musicale intensità di un distico come "piano come chi toglie / la polvere dalle foglie"." [...] "Ma i risultati migliori, a mio parere, stanno nelle vicinanze della sfera degli affetti, e in particolare nell'attenzione per i due momenti estremi della vita, l'infanzia e la vecchiaia. Al mondo dei bambini questi versi si accostano con empatica intelligenza, assumendo la freschezza e l'incanto dello sguardo infantile, liberando immagini che hanno talvolta un'evidenza quasi pittorica: "E noi ci mettevamo in fila, tutti / bagnati, come anatroccoli sul prato". Gli antecedenti sono illustri: certo Pascoli, o il Saba del Ritratto della mia bambina ("La mia bambina con la palla in mano, / con gli occhi grandi colore del cielo"), o molte poesie di Giorgio Orelli abitate dai bambini e dal loro linguaggio.