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"Lato di ponente" raccoglie pensieri e riflessioni di Margherita Guidacci, quasi tutti finora inediti. Libro difficile da definire anche per la stessa autrice, con il ritmo della poesia e la concretezza della prosa, intessuto di citazioni che sono per lei voci dialoganti: Qohélet, Agostino, Pascal, Donne, Dickinson, Leopardi, Rilke, Kafka, Valéry, Eliot. Una miniera nascosta, un diario-taccuino di lavoro in cui sono registrati i segni di una profonda crisi. La scrittura resta comunque limpida e ferma, e, come sempre nei suoi libri, ha il dono grande della semplicità, sia che si rapprenda in una forma essenziale da frammento presocratico o da "quartetto" eliotiano, sia che si distenda in composizioni di più ampio respiro meditativo. Assemblato in fretta - presentendo ormai vicina la fine del proprio viaggio umano - "Lato di ponente" rivela una natura composita, smentita però sul piano tematico, nella costante ripresa e indagine di alcuni motivi chiave (primo, tra tutti, il tema del tempo) che legano i pensieri in una totalità profondamente coerente, aprendo nuove, fertili prospettive d'indagine anche sulla sua opera poetica.