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Akbar Ganji è il più importante dissidente politico iraniano, è un uomo di idee e di azione, uno scrittore, un intellettuale, un giornalista. Nei suoi libri, il primo dei quali è stato descritto dal Washington Post come "l'equivalente iraniano di Arcipelago Gulag di Aleksandr Solzhenitsyn", ha denunciato il governo iraniano e il suo coinvolgimento nella serie di omicidi di scrittori e dissidenti politici. A causa di questo coraggioso esercizio della libertà di espressione è stato imprigionato e torturato. Dal carcere, dove è rimasto rinchiuso dal 2000 al 2006, ha scritto un vero e proprio manifesto repubblicano, nel quale pone le basi per l'affermazione di una democrazia stabile in Iran. Questo volume raccoglie i temi che l'hanno fatto conoscere al livello internazionale: apartheid e repressione femminile in Iran, il rapporto tra democrazia, Islam, diritti civili, insieme ai dialoghi con due filosofi americani molto conosciuti e discussi anche nel nostro paese, Charles Taylor e Martha Nussbaum.