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Il fascio di significati simbolici che caratterizza la rosa fa sì che essa funga da motivo chiave di una molteplicità di variazioni poetiche, colte e popolari, alte e basse, eccelse e dozzinali, sacre e profane, serie e facete, caste e oscene, antiche e moderne, di alcune delle quali questo testo intende dare contezza, con una particolare messa a fuoco delle lettere spagnole. Ecco dunque un alquanto bizzarro, policromo mazzo di rose, ove i cantori anonimi della tradizione popolare antica e moderna si affiancano a Orazio, Catullo, Ausonio, Guido Cavalcanti, Cielo D'Alcamo, Lorenzo de' Medici, Bernardo e Torquato Tasso, Pierre de Ronsard, Garcilaso de la Vega, Lope de Vega, Luis de Góngora, Juan Meléndez Valdés, Hermann Hesse, Dino Campana, Ramón Gómez de la Serna, Federico Garda Lorca, Trilussa, Umberto Saba, Jorge Luis Borges, ecc.