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Gli studi raccolti in questo volume intendono approfondire il rapporto esistente tra gli intellettuali e gli artisti che, sfuggendo al pericolo hitleriano, ebbero a che fare con l'Italia, sia perché la scelsero come luogo d'esilio, di residenza o di transito, sia perché la consideravano un riferimento culturale. I saggi qui contenuti contribuiscono ad arricchire il vasto mosaico delle relazioni letterarie e culturali sviluppatesi tra l'Italia e i paesi di lingua tedesca, cercando di analizzarere le risposte date da artisti e letterati di entrambi i paesi di fronte a fenomeni come le persecuzioni, l'esilio, la guerra, lo sterminio di massa in uno dei periodi più bui della storia d'Europa. Vengono qui prese in considerazione in particolare le esperienze di Stefan Zweig e Thomas Mann, nei loro rapporti con l'Italia e con i suoi mediatori culturali, come Lavinia Mazzucchetti e Giuseppe Antonio Borgese; di autori come Alexander Sacher-Masoch, Hilde Domin, Dinah Nelken e Hilde Spiel; di figure quasi fantasmatiche come la Luise von Landau di cui parla Walter Benjamin; di artisti figurativi che eleggono la costiera amalfitana a luogo di residenza, come Irene Kowaliska e Kurt Craemer.