Tab Article
Un lungo sguardo nel passato, invero non così lontano, un lungo riandare all'indietro sulla memoria sportiva di una squadra, ma non solo... Il "lavoro" che Filippo De Cello ha compiuto prima come calciatore, poi come allenatore, un cammino lungo 40 anni, non poteva ritenersi concluso con il suo "ritiro" dal terreno di gioco. Eh, no, mancava qualcosa al suo percorso e credo che dai ricordi, forse da una nostalgia degli anni che furono, è nato il desiderio di narrare la storia di tanti uomini, giovani e meno giovani, che nel corso dei decenni hanno legato le loro vite, il loro impegno sportivo a costruire un mito, forse piccolo, ma grande agli occhi e al cuore di chi è stato protagonista negli anni delle alterne vicende sportive, talora vittoriose, talora fatte anche di sconfitte cocenti e delusioni struggenti. Filippo De Cello, narratore privilegiato, fa rivivere con trasporto storie di ragazzi e di uomini per i quali lo sport, dopo il lavoro o lo studio, rappresenta l'unico impegno che potesse esser perseguito con costanza. Ben diverso da un semplice almanacco, sebbene altrettanto rigoroso nella ricostruzione degli eventi calcistici, questo libro getta un nostalgico sguardo su ciò che è stato, sul valore umano "del calcio" e ci consegna la speranza che la "storia" possa insegnare come la comunità e la propria squadra di calcio siano legati da indissolubili "fili del cuore". (Emilio Gabriele Chiodo) Prefazione di Massimo Mauro.