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Può esistere l'amore anche oltre la vita? Sì, certo, tutti noi ricordiamo con nostalgia e amore i nostri cari che non ci sono più, ma è possibile che una persona non più in vita continui a manifestare il suo amore verso la persona con cui ha vissuto insieme un'esistenza? La razionalità ovviamente ci porta a rispondere negativamente. La stessa Ester, la protagonista del romanzo, ad un certo punto teme che gli altri la possano prendere per pazza se dovesse confessare quello che sente e percepisce intorno a lei in ragione delle "attenzioni" che le riserva Alessandro, il suo defunto marito. Ma l'amore segue altre vie, non così logiche e lineari, come quelle dettate dalla razionalità, vie che risultano spesso incomprensibili alla nostra parte razionale e che sembrano portare a labirinti dentro cui è facile perdersi. D'altro canto lo stesso Shakespeare diceva: «E cos'altro può essere l'amore se non una segreta pazzia?». Leo Maviglia ci regala una storia che ci introduce nei complessi meandri dell'amore, raccontando l'intenso rapporto che lega Alessandro ed Ester, marito e moglie, anche dopo che il primo ha lasciato la vita terrena in seguito ad un grave malore. Alla struggente fase di rifiuto della perdita della persona amata, seguiamo le vicende di Ester che cerca di dare una parvenza di normalità alla sua vita, caratterizzata dal profondo senso di vuoto derivante dall'assenza di Alex. Dal canto suo, anche Alex sente, forse in forma ancor più dolorosa, l'assenza di Ester, anche se nel suo caso è quasi un ossimoro parlare di "assenza" in quanto è lui stesso "assente", in un altrove tragicamente lontano...» (Dalla Prefazione di Mario Maviglia)