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I coniugi Franca Ferro e Mario Zangari Del Prato, professionisti in pensione, appartengono a quella buona razza di scrittori che, forti di una valida preparazione culturale classica, riescono, senza ombra di esibizionismo, ad esprimere, quasi come una missione, quel che sentono nell'animo, verso una società, eticamente in declino da decenni! Ancora giovanetti ebbero, entrambi, l'opportunità di impostare e far crescere il loro, sobriamente misurato, sistema di vita, maturando il pensiero a contatto di veri maestri dello scrivere; tanto da divenire loro stessi maestri nel maneggiare la penna: usano la nostra lingua, con arte e come si conviene a chi si è nutrito di larghi studi umanistici! Dalla loro anima calabrese sgorgano, quindi, pensieri profondi e sani sentimenti di idealità e di amore, verso la natura ed il luogo natio, che sono propri dei poeti veri! Sanno, cioè, tramutare, con delicata dolcezza, questi valori, densi di pensiero, in versi vibranti di musicalità e di squisita fattura. E siccome a far vera poesia si è sempre in due - il poeta che crea e scrive, e colui che legge, poi, o ascolta e ricrea col pensiero e con la fantasia - questi miei amici di Spadola dialogano, piacevolmente, col lettore, nei loro versi, ispirati dall'anima, ricca di fede e sprizzante bellezza e splendore di verità, anche quando, a volte, le rime appaiono soffuse di affascinante mestizia.