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Aurora, discendente di un casato nobiliare del Sud, viene esiliata a Milano, in casa di un lontano parente, perché colpevole di omicidio. Insieme con l'amato e inseparabile micio Arturo, figura da sempre acquattata sullo sfondo di generazioni. Generazioni in cui imperversa la sudditanza dei contadini, le donne sono quasi sempre vittime, ma capaci, nel contempo, di una forza rivendicatrice e mistica; una terra violata, che Aurora si porta nel cuore a dispetto di tutto, ma dalla quale è sradicata per sempre. Con l'esempio perduto di suo padre Alberto, uomo delicato e generoso, destinato a una triste morte, a partire dalla quale l'intera famiglia sembra precipitare in un abisso. "I nostri pensieri leggeri" è un romanzo dalla struttura "teogonica", in cui i destini sembrano generati da altri destini, e i personaggi riflettono originali e complessi archetipi. La sua composizione è simile a quella di una bambola russa, che ospita storie sempre nuove, in un teatro inesauribile.