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Sono qui narrati con ricchezza di particolari poco noti, i tempi e gli avvenimenti politici, sociali e religiosi, così come si sono andati sviluppando, nello scenario storico dei tanti secoli di vita, della Comunità spadolese. Questo paesino, un tempo, isolato e sperduto nelle selve del Massiccio delle Serre calabresi, è il soggetto protagonista dell'opera nella quale, la narrazione dei fatti storici, mette in evidenza, in termini di sconcertante attualità, l'incantesimo di una umile e semplice civiltà (quella contadina), ormai da tempo tramontata, alluvionata da quell'irruente e prepotente onda, dei godimenti e dei consumi. Il lavoro dell'autore assurge a simbolo di umana convivenza e di puri sentimenti: l'amore per il proprio paese ed il reciproco aiuto sociale. Non solo, ma presenta anche, con il suo semplice respiro, con le sue rigorose basi storiche e con i vari tasselli, riportati in prospettiva anche ironica, l'affresco di un antico mondo, all'inizio delle trasformazioni. Questo libro fa rivivere gli usi, i costumi, il gusto e lo stile, nonché la tradizione religiosa e le decisioni politiche, di una umana e misurata civiltà scomparsa, messa a confronto con quella moderna.