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"'Eros Donne e Civiltà' è il libro nuovo della letteratura moderna, perché evade dalla fattualità quotidiana, di cui si occupa la generalità degli autori di oggi. Essi hanno eliminato dall'orizzonte delle loro opere "quei di più che esaltano il contingente della vita" e "a egregie cose il forte animo accendono", attraverso i sentimenti del cuore, gli ideali dell'anima e le creazioni del pensiero. Essi non ne parlano, perché non possono inventare ciò che non emerge nel nostro mondo di oggi. La letteratura classica veicolava la cultura, che coinvolgeva i suoi lettori nella loro dimensione umana, perché entrava nel profondo della loro psiche con la passione per la vita e l'ideale dei valori. Gli esempi non erano i virtuosismi effimeri dei campioni, ma le imprese degli eroi umani e divini dell'epica e dei miti, che con il loro ardimento avevano sfidato e abbattuto le barriere contro i salti di qualità, con cui nella sua storia di evoluzione l'uomo è passato dalla primordialità della natura inconscia alla cultura della solidarietà cosmica, tra tutti i popoli. Non è vero che tutte quelle passate proiezioni dell'uomo nelle esaltazioni dei propri sogni non ci siano più, ma quando ci sono, esplodono in gesti estremi di violenza e di follia, di cui la letteratura di oggi diventa cronaca dell'attualità unidimensionale dei lettori, che pigramente si lasciano attrarre sulla via del niente." (A. Mirto)