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Non una storia d'amore, ma un racconto sull'amore. L'amore rabbioso, vigliacco, scandaloso, esitante, smargiasso, folle, irriverente. L'amore non ricevuto oppure mai dato, quello tolto. E ognuno ha il suo vassoio, con i seni di sant'Agata, ognuno ha una pena nel cuore e solo imparando ad amare anche questo dolore si torna liberi. Le ultime volontà di una vecchia sul letto di morte e un sogno sono i passi cruciali nella vita di Agata Calendro. Ma il destino, a ben guardare, comincia molto indietro negli anni, perché è il passato di chi l'ha preceduta che determina il suo presente. Per lei, restare una donna nubile non può essere una scelta: è obbligata a sposarsi. All'imposizione delle nozze si sostituisce però, improvvisamente, quella della clausura, ma la sorte, a volte, prende strade lunghe e tortuose per riportarci nello stesso punto da cui ci siamo allontanati e, se è pur vero che il luogo appare immutato, tutto il resto sarà differente. Il contesto e l'epoca sono quelli della Calabria d'inizio Novecento, dove i santi ancora predicono e compiono miracoli che non sono unicamente guarigioni, perché è proprio l'amore, per cui nulla è impossibile, il più grande prodigio che possa capitare.