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"Partire da una nozione come quella di resilienza, nata in seno ad altre discipline, e cercare di concettualizzarla dal punto di vista della psicoanalisi non è un'eresia, ma è certamente un compito complesso che si intraprende con la convinzione che sia possibile formulare una sorta di nosografia a partire dagli strumenti propri della nostra cornice teorica. Gli psicoanalisti hanno studiato i diversi modi in cui le avversità possono affliggere le persone. La resilienza è caratterizzata da un processo psichico che rivela una peculiare modalità di affrontare l'avversità, risultato di una specifica posizione soggettiva dell'individuo di fronte alla traumaticità dell'esperienza vissuta. In che modo tratteggiare le ragioni grazie alle quali il singolo proprio a partire dalla frattura subita riesce a raccogliere le forze, ricostruirsi e generare qualcosa di nuovo nella sua espressività? Si tratta di un aspetto strutturante del trauma, capace di trasformare l'ostacolo in potenzialità? È un qualcosa che appartiene alla struttura psichica di ogni soggetto? Come mai alcuni individui si frammentano e altri no? Si tratta forse di una moda, un mito, un risultato del comportamentismo? Quali meccanismi psichici entrano in gioco? È un effetto del narcisismo trofico? Queste sono le domande che hanno ispirato la mia ricerca sull'argomento durante tutti questi anni e che hanno portato alla stesura di questo libro."