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Una notte di primavera un'auto cammina a fari spenti sulla riva dell'Arno. Scendono in tre. Aprono il bagagliaio, tirano fuori il corpo di una donna e lo lasciano scivolare nel fiume. La mattina dopo il figlio dell'assessore e candidato numero uno alla carica di Presidente della Regione Toscana, rientra all'alba con le scarpe sporche di fango. Nello stesso momento due genitori denunciano alla polizia la scomparsa della figlia: Chiara Volpatti. 14 anni e un "posto per piangere". Uno di quei posti dove a nessuno è consentito di entrare. Uno di quelli dove starsene da soli a soffrire in silenzio. A 14 anni ci si può ancora illudere che basti a proteggere dal mondo. Il posto per piangere di Chiara è una panchina nel Giardino della Fortezza da Basso, a Firenze. È lì che si pensa subito di cercarla. Ma Chiara non c'è. Viene ritrovata cadavere pochi giorni dopo, alla base di uno dei piloni di Ponte alla Vittoria. Insieme a tutte le domande che porta con sé. Alla ricerca delle risposte il commissario Franco Mezzanotte, che da bambino nell'Arno ci faceva il bagno, e il suo uomo più fidato Simòn Renoir, che del fiume cerca di cogliere ogni sfumatura di colore. Tutti e due sanno che è lui il vero padrone. Lui che divide Firenze in due e separa i buoni dai cattivi, i peccati dai peccatori. In una città dove perfino l'arte e l'amore stentano a trovare la loro dimensione, l'indagine di Simòn e Mezzanotte li porterà a capire che la verità può costare cara, e a volte le domande hanno le peggiori risposte.