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Un viaggio attraverso il tempo, le facce, i luoghi della propria geografia interiore, dell'esperienza amorosa; un cammino emozionale che traccia l'incerto confine tra realtà e sogno, fantasia e abisso, fra amore e disillusione. L'amore ci distrugge e si distrugge: ma solo e davvero per rinascere, esorcizzare con sé ogni dubbio pavido, ogni rinuncia alla fiamma e al volo della passione. Amante o amato, è lo stesso - perché il dialogo è reciproco, specchiato; e la prescrizione o l'anamnesi, sensuosamente astratta e neopetrarchesca, vale sempre per entrambi, come in tutti i teoremi e i romanzi del sentimento. Anche in quelli ora raccontati, disvelati e comprovati dalla Paola Pieragostini, giovane poetessa marchigiana che ben esordisce, e di cui non sappiamo se più elogiare l'inseguita, sensuosa dolcezza o la fermezza, il rigore, la profonda esigenza di un Bene che pretende etico, maiuscolo e assoluto, anche nelle erose o maldestre more del quotidiano.