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Antonio Giordano recupera la zampogna come strumento musicale, con sonorità contemporanee, quale "presagio di un mondo nuovo", quale identità, "che viene faticosamente alla luce". Giordano lo fa, anche, portando sul palcoscenico la zampogna, combinando la sua sonorità con il sound dei nostri giorni, superando il folclore che attinge, senza anima, dalla fortunata stagione degli anni Settanta che, con saggia misura, accese i fari sulla musica così detta 'popolare'.