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Mario Rossani (Monopoli 1909 - Roma 2002) fu uno degli oltre 650.000 militari italiani che dopo l'8 settembre 1943, rifiutando di passare dalla parte della Wehrmacht di Hitler o della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini, affrontarono la deportazione in Germania, la prigionia e la morte. Da Lero (Dodecaneso), allora possedimento italiano nell'Egeo, a Oldenburg (Germania), ai confini con l'Olanda, si snodano le Memorie di guerra di Rossani: 100 pagine di dolente umanità sullo sfondo dei tragici eventi che portarono l'Italia alla resa senza condizioni agli Anglo-Americani prima e alla guerra civile poi. Umiliazioni, violenze, fame, freddo: i nazisti volevano così punire gli italiani "traditori" di Badoglio. Non prigionieri di guerra ma Internati Militari (IMI). Senza protezioni e senza nessuna assistenza neppure da parte della Croce Rossa Internazionale. Fu la morte per migliaia di loro: l'altra Resistenza, come fu definita molti anni dopo.