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Nel film di Pupi Avati "La seconda notte di nozze", ambientato nell'Italia degli anni Quaranta, c'è un personaggio dal sorriso magnetico e gli atteggiamenti da guascone, attore protagonista di una pellicola di successo: il giallo d'azione "Spie fra le eliche". I modi di fare di questo personaggio e la stravaganza del titolo della pellicola di cui è protagonista lo rendono una simpatica quanto improbabile macchietta che pochi sospetterebbero essere, invece, un raffinato omaggio di Avati ad un divo dimenticato dell'Italia di quei lontani anni: Enzo Fiermonte. Pugliese di nascita, ma romano d'adozione, Fiermonte fu attore di cinema, e prima ancora campione di pugilato; ma fu, nondimeno, gran seduttore e amante di sfide impossibili. Lo chiamavano "il Valentino del ring" e di lui s'innamorò perdutamente una delle donne più ricche al mondo, l'americana Madeleine Astor Dick, famosa oltreoceano per essere sopravvissuta alla tragedia del Titanic. Per Madeleine e per gli agi dei milionari, Fiermonte appese i guantoni al chiodo quando era ormai ad un passo dal battersi per il titolo di campione del mondo; poi ci ripensò, tornò sul ring, e tutto il mondo parlò di lui.