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"La fede si può perdere per centomila ragioni; e, in generale, chi perde la fede è convinto, almeno nel primo momento, di aver fatto in cambio qualche guadagno; non foss'altro, quello della libertà di fare e dire certe cose che, prima, con la fede non riteneva compatibili..." "Chi si sente sollevato dopo aver perso la fede, non sapeva in realtà che cosa fosse e non ne aveva mai fatto esperienza. Essa, infatti, viene sovente confusa con altro... Coloro invece che hanno davvero gustato la fede, hanno sentito il sapore rassicurante..." Tommasino Unzio, con la fede, aveva poi perduto tutto. Dal "tesoro nascosto" di Canta l'Epistola, la novella di Luigi Pirandello, nasce un sentiero di ricerca religioso che unisce la tradizione ebraica, l'esegesi biblica, l'arte e la psicologia moderna. Un percorso tortuoso, sofferto, ma affascinante, rivolto ai giovani, per spingerli a interrogarsi, nel più profondo, sul tema unico e fondamentale dello scopo della vita, compiuto a più mani da un gruppo di docenti all'insegna dell'interdisciplinarietà. Partendo dalla negazione, per ritornare al Cristianesimo e, a sorpresa, ripartire per la via ecumenica. Coordinamento e testi di Roberto Travostino. Contributi tematici di: Anna Maria Canopi, Anna Bissi, Mariarita Marenco, Franco Segre, Sergio Givone, Luciano Manicardi, Giorgio Millerba, Paola Sciuto, Claudia Lizio, Eleonora Mandanici. Appendice di Storia dell'Arte a cura di Paola Sciuto.