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Opera postuma, riscoperta dai familiari della scrittrice torinese dopo la sua tragica scomparsa, "La luna e il coscritto" e gli altri brevi "intermezzi" raccolti in questo volume rappresentano le probabili bozze di nuovi lavori che Vilma Ramella avrebbe prodotto, al pari de "L'ospizio degli ultimi giorni" e del "La mancata cangura". Pur nell'abbozzo narrativo, il lungo racconto riprende i temi fantastici della tradizione contadina e popolare piemontese che furono al centro di tutta l'opera dell'autrice, con una prosa impeccabile, nell'apparente e in realtà studiatissima semplicità, che trasporta il lettore in un sogno fra terra e cielo, tra boschi e montagne del Piemonte degli anni Cinquanta e Sessanta.