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Con le opere di Adriano Bimbi tocchiamo un tema arduo e affascinante: quello del rapporto, o per meglio dire, della rappresentazione del mondo come spazio della interiorità. Come punto di partenza per guardare oltre la sterminata distesa delle cose, oltre lo specchio della contingenza: salendo in alto oltre le nuvole, oppure restando in basso ad ascoltare le impercettibili vibrazioni della terra come un rabdomante. Con gli occhi di chi non vede, eppure in qualche modo progressivamente conosce, salendo a passo a passo per la sua scala. Delle opere che qui mettiamo in mostra, sono sottolineare il carattere di «sobrietà» e di «gentilezza», il giustapporsi armonioso di «sembianze ruvide» e di «sentimenti insospettabilmente delicati». Notazioni che colgono nel segno in quanto evidenziano quello sdoppiamento tra ciò che è messo in scena - ci sia consentita questa espressione - e ciò che resta alluso. Tra realtà e finzione poetica, che come vogliamo qui argomentare è uno dei tratti salienti, forse il più significativo, dell'opera artistica di Adriano Bimbi.