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Il libro nasce da una serie fortuita di circostanze, verificatesi negli anni tra il 2014 e il 2018. Mentre infatti in alcune scuole del Friuli Venezia Giulia e di Paesi vicini si svolgevano i progetti promossi da "Radici&Futuro" in occasione del Centenario della Grande Guerra, dai cassetti di tre nipoti, sconosciuti l'uno all'altro, sono usciti inopinatamente i diari dei nonni, che avevano partecipato al primo conflitto mondiale. I diari, messi a disposizione degli studenti di un liceo triestino per la trascrizione, sono espressione di tre differenti punti di vista sulla guerra: quello di un ufficiale piemontese rimasto ferito nella battaglia di Pradis, durante la ritirata da Caporetto, quello di uno studente triestino irredentista andato a combattere per l'Italia e quello di un operaio istriano arruolato nel 97° reggimento austro-ungarico e caduto prigioniero dei russi. Tre studentesse universitarie hanno contribuito ad inquadrare ogni diario nel suo contesto storico e geografi co. Il libro si rivolge a storici e studiosi, ma si propone anche come strumento didattico. È insieme memoria e testimonianza di come giovani di oggi possano, se opportunamente guidati, ridar voce a giovani di ieri.