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Sfogliando questo volume postumo di Adriano Degano si ha l'impressione di entrare in una galleria d'arte. Percorrerla consente di visionare decine e decine di ritratti d'autore di un'ampia collezione allestita in più sezioni. Il lettore si ritrova a vagare per le sale virtuali dei molteplici mestieri, a seguire percorsi emotivi, guidato dal senso del bello, dal gusto, dall'amore smisurato di Degano verso le arti maggiori; ricompone immagini di friulanità a Roma e in Friuli. Non vi è una gerarchia fra i tanti personaggi raccontati in questa specie di catalogo espositivo. Tutti sono stati proposti con egual cura, evocano profondità di pensiero, di sentimento, di affetto. Ritroviamo frammenti di storia, persone di oggi o scomparse nel tempo, artisti, uomini di fede, di scienza e di cultura, insieme ad "anonimi" friulani dell'Urbe. Riappare così più nitido un patrimonio umano finora sfuocato che colpisce il cuore e la mente. Il miracolo laico dell'arte trasforma la penna di Degano in un piccolo lume che riporta luce su volti, ai più, sconosciuti, così da poterne leggere i nomi, conoscere quale ruolo più o meno rilevante abbiano avuto nella società.