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"La poesia di Fabio Budicin, come sempre con la vera poesia, cerca di resistere allo sradicamento, cioè all'annientamento, del nostro tempo. A volte, sembra che l'unico radicamento possibile, quello che può forse salvarci dalla catastrofe, sia un radicamento in quello che Marina Cvetaeva chiamava il Paese dell'Anima, forse unica patria reale dell'essere umano. E qua e là sembra di scorgere qualcosa come una rivelazione. Le parole della rivelazione poetica illuminano e oscurano." (Dall'introduzione di Claudio Segat)